Applicazioni del dispositivo dello Scenodramma

Sviluppi dello Scenodramma Gruppale, Familiare e Comunitario 

Lo Scenodramma, così come inventato da Baron-Preter negli anni ‘90, è stato indirizzato inizialmente a bambini piccoli (4-8 anni) per poi conoscere una sua applicabilità anche a bambini più grandi, fino ad arrivare ad indicazioni specifiche anche per adulti con grave patologia mentale. Parallelamente si è esteso negli anni anche il range della tipologia di contesti in cui è stato applicato, passando da istituzioni strettamente sanitarie ad ambienti di presa in carico del disagio più sociale. Con questa progressiva estensione del suo utilizzo, avvenuta soprattutto in Italia ad opera di Simone Bruschetta, lo Scenodramma ha visto altrettanto progressivamente trasformarsi il proprio dispositivo di lavoro, attraverso lo sviluppo di setting di presa in carico individuale, così come di setting multi-personali più complessi. 

In particolare, la differenziazione delle tre tipologie di setting multi-personale (gruppale, familiare, comunitario), ha permesso non solo una riflessione più dettagliata dei principali processi terapeutici attivati da questo dispositivo di gruppo, ma anche la scoperta di nuovi processi terapeutici specifici per ciascuna delle dimensioni suddette collettive. Ad oggi quindi accanto al più classico Scenodramma gruppale, è possibile riconoscere le successive evoluzioni dello Scenodramma familiare e di quello comunitario. 

Nella sua forma di “Scenodramma familiare”, permette di “giocare insieme” (bambini, genitori e terapeuti) drammatizzando scene inventate nel “neo-gruppo familiare” (famiglia + terapeuti), per permettere l’acquisizione di un nuovo spazio mentale familiare che contenga legami più sicuri e che meglio faciliti lo sviluppo affettivo dei bambini, attraverso nuove rappresentazioni mentali sulle differenze di genere, di generazione e di cultura.  

Lo Scenodramma è utilizzato in contesti di presa in carico comunitaria, come le classi scolastiche, i centri di aggregazione giovanile e le comunità terapeutiche, integrando all’interno del suo dispositivo di lavoro i principi della psicoterapia di comunità e la metodologia dei grandi gruppi comunitari. Soprattutto nella presa in carico della grave patologia mentale in età evolutiva, lo Scenodramma comunitario si è dimostrato un sostegno fondamentale da attivare in tutti quei contesti sociali, educativi e sanitari, in cui i bambini condividono la quotidianità della cura e della presa in carico, attraverso gruppi di attività ludiche, artistiche ed espressive, ma anche gruppi terapeutici rivolti tanto agli utenti quanto agli operatori ed ai familiari.